Adriano nella sua umanità e nel suo ingegno, oltre che nelle vesti di potente imperatore.
È dedicato alla complessa figura del sovrano romano vissuto tra I e II secolo d.C. lo spettacolo «Animula Vagula Blandula – Adriano, l’uomo», in programma martedì 18 agosto (ore 21), per la sesta serata di VeliaTeatro 2015, la XVIII edizione del festival di teatro antico ospitato sull’acropoli del Parco Archeologico di Elea-Velia. Il testo di Flavio Marigliani, presentato dalla compagnia «Il Cerchio Invisibile», è interpretato da Roberto Santi, per la regia di Sandro Nardi. Un’opera che nel titolo riprende l’incipit di una piccola lirica composta dallo stesso Adriano. Uomo di cultura, imperatore amante di arte, architettura e letteratura, guida di un impero romano (il suo regno durò dal 117 al 138 d.C.) nel suo massimo fulgore.
Alla lunga esperienza di palcoscenico di Roberto Santi è affidata l’interpretazione del racconto delle gesta e delle vicende umane di un personaggio del tutto particolare nella schiera dei divini imperatori romani. Tanto da rendersi artefice e promotore di una dotta produzione poetica, in gran parte perduta, ma di cui sono rimasti e spiccano pochi versi (il primo celebrato da Marguerite Yourcenar nel suo romanzo capolavoro «Memorie di Adriano») dedicati all’anima: Animula vagula blandula. Ovvero, “piccola anima smarrita e soave”. Separata dal corpo, si rivela in tutta la sua fragilità. Lo spettacolo ripercorre i ricordi indelebili, gli amori vissuti, i viaggi e le conquiste di Adriano, uomo e imperatore. Un itinerario che l’attore porta avanti in un habitat scenico minimalista, fatto di pochi e significativi elementi: un cerchio, un parallelepipedo, una colonna dorata. Un allestimento simbolico che prende forma e vita grazie alla recitazione appassionata e struggente dell’interprete.
Il protagonista. Roberto Santi, ha una quarantennale esperienza in teatro. Passando dal classico allo sperimentale, cimentandosi anche con il cabaret e l’operetta. È stato inoltre al cinema con Luchino Visconti («Ludwig»), Florestano Vancini («Il delitto Matteotti»), Christian De Sica («Uomini uomini uomini»), Sergio Rubini («Prestazione straordinaria») e Mel Gibson («The Passion»).
La serata è completata da un intervento di Emanuele Troisi, professore di Filosofia e Storia nei licei, dal titolo «Adriano: entrare nella morte ad occhi aperti». Prendendo spunto dalle ultime parole del romanzo di Marguerite Yourcenar, il contributo è dedicato al tema della relazione tra corpo e anima.
L’edizione 2015 di VeliaTeatro si chiude con la settima serata, sabato 22 agosto, in cui va in scena «Sole», spettacolo di e con Valentina Capone, liberamente tratto da «Le Troiane» e da «Ecuba» di Euripide.
La manifestazione, organizzata dalla Associazione Culturale Compagnia Michele Murino Cilento Arte, si svolge con la partecipazione di: Soprintendenza Archeologia della Campania, Comune di Ascea, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Pro Loco di Ascea, Regione Campania, Ente Provinciale per il Turismo di Salerno; con il patrocinio morale dell’Università degli Studi di Salerno, con la collaborazione scientifica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in collaborazione con l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo.
Botteghino 15 euro; 10 euro per bambini sotto i 12 anni. Navette gratuite dal parcheggio all’ingresso del Parco Archeologico di Elea-Velia per l’acropoli dalle 19.30. Il pubblico potrà rifornirsi gratuitamente di acqua in bottiglie. L’area degli spettacoli è dotata di servizi chimici. Durante il festival è presente un presidio della Croce Rossa Italiana sezione di Agropoli. Info: www.veliateatro.it – tel. 334 3266442 – Pro Loco di Ascea tel. 0974 972230 – Arte’m (biglietteria del Parco Archeologico di Elea-Velia) tel. 0974 271016