“Quando il Dio denaro ha un richiamo più forte dell’umanità e del rispetto della vita è possibile per taluni sacrificare una vita o molte di più. E’quanto accaduto qualche notte fa al Ciclope, far prevalere l’incasso di una notte a una vita”. Frasi dure quelle di Antonietta Limongi, esponente della segreteria provinciale del Partito Democratico, che non usa mezzi termini per commentare il dramma avvenuto nella notte tra lunedì e martedì alla discoteca “Il Ciclope”, che ha portato al decesso del giovane Crescenzo Della Ragione.
La rappresentante del Pd parla di una “Tragedia annunciata” poiché “Da anni il costone roccioso del Ciclope avverte l’uomo di essere saturo delle sfide che continua a proporgli, con continui smottamenti, anno per anno”. “Ma ciò – accusa – non è mai stato sufficiente per i gestori e per chi ha continuato a difendere gli interessi di questi imprenditori a discapito dell’incolumità di tanti”.
Ulteriori accuse della segreteria del Pd, arrivano per la decisione dei gestori del locale di non interrompere il cartellone degli eventi programmati, ma di modificarne soltanto la location, visto il sequestro del Ciclope: “E’ l’ennesima mortificazione – evidenzia Antonietta Limongi – il luogo cambia, ma non è sufficiente la morte di questo giovane per interrompere le serate del Ciclope!
“L’estate deve proseguire – aggiunge – agli incassi importanti di questa settimana non si ci può rinunciare ed allora, seppure come dichiarato dai gestori “in ginocchio a pregare per Crescenzo”, bisogna proseguire: nessuna serata può essere annullata, si modifica solo la location”.
“Questo scempio non può essere perpetrato – conclude l’esponente del Pd salernitano – Alla preghiera, affianchiamo, l’altrettanto umana indignazione, un segnale di civile sensibilità all’ultimo respiro di Crescenzo”.