“Non doveva succedere. Nessuno lo avrebbe mai voluto…ne’ i gestori della discoteca, ne’ i responsabili della sicurezza, ne’ quelli che, con inaudita fiducia, hanno sempre rilasciato “legittime” autorizzazioni, fidandosi ciecamente di una natura che è madre ma anche matrigna a volte”. Parole di don Gianni Citro, parroco di Marina di Camerota, che commenta così il dramma avvenuto nella notte alla discoteca Ciclope (Leggi qui).
“Tutte le tragedie causate dalle arroganti sfide che lanciamo alla natura potrebbero essere evitate – aggiunge – La tragedia di stanotte poteva essere evitata. Doveva essere evitata. Evitata da chi da anni ignora i pericolosi crolli di massi dalla pareti di quella grotta. Evitata da chi da sempre ignora il suo dovere di tutelare la salute della gente, prima che gli interessi privati di certi imprenditori. Evitata da chi ripetutamente ha fatto finta di niente per non intralciare l’attività della discoteca. Evitata da chi ieri notte non ha pensato di fermare la serata nonostante le minacce di un nubifragio”.
Parole dure, quelle del parroco cilentano, che poi rincara la dose: “L’incasso di una notte ancora una volta vince sul pericolo di una vita. Sono anni che urlo al vento questo pericolo e invoco l’attenzione delle autorità competenti. Sono stato ignorato, maltrattato, insultato, minacciato. Non è stata la natura ad uccidere quel ragazzo, ma chi ha ignobilmente evitato di ascoltarne la ribellione”.
“Crescenzio e i suoi 27 anni – conclude – siano il seme di una coscienza nuova , perché la sporcizia dei soldi non prevalga mai più sulla incalcolabile bellezza della vita”.