Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha indennizzato 38 proprietari terrieri per danni causati dai cinghiali. Un altro tassello si aggiunge, dunque, a questo intricato mosaico. I rimborsi stanziati si riferiscono ai mesi di aprile, maggio e giugno dell’anno in corso. Si va dalle poche decine di euro a circa 2mila in una caso specifico, per un ammontare di ben 17mila euro in vari comuni del Cilento.
L’Ente è tenuto a rimborsare i danni subiti dalle coltivazioni e dai terreni.Questi ultimi sono di competenza della Provincia o dell’ANAS. Nonostante tali rimborsi, non mancano le critiche: “Non tutte le richieste sono state accettate – accusano dei contadini – e probabilmente sono stati utilizzati metri di giudizio diversi. Come al solito, due pesi e due misure! È palese che questi animali costino molto al Parco. Si potrebbero investire gli stessi soldi per cercare una soluzione, per arginare il fenomeno o per aiutare gli agricoltori in difficoltà, messi in ginocchio da scelte avventate”. Il Parco da canto suo si difende: “Per legge dobbiamo rimborsare questi danni, non si tratta di uno spreco di denaro. Stiamo lavorando per trovare una soluzione adeguata onde evitare problemi in futuro”. Nel frattempo agli uffici del Parco sono già arrivate tante altre richieste di rimborso relative soltanto ai primi 20 giorni del mese di luglio. “Richieste che sono già al vaglio dei tecnici – dicono dalla direzione – e che saranno valutate in tempi brevi”.