Sabato 25 luglio 2015, a Castellabate, avrà luogo la quarta edizione del Premio Pio Alferano, organizzata dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, in collaborazione con il Comune della città cilentana.
La serata, condotta dal giornalista Nicola Porro, avrà inizio alle ore 21 con la consegna, da parte di Vittorio Sgarbi, Direttore Artistico della Fondazione, del Premio Pio Alferano 2015. La cerimonia di consegna si svolgerà alla presenza di Costabile Spinelli, Sindaco di Castellabate, Luisa Maiuri, Assessore alla Cultura e Giorgio Cancellieri, Presidente Onorario della Fondazione.
Ogni anno la Fondazione conferisce il premio a personalità che, in ambiti diversi, si sono impegnate a valorizzare e tutelare arte, cultura, tradizione e ambiente, nel rispetto della bellezza intesa come valore estetico, morale e sociale. Quest’anno il premio sarà rappresentato simbolicamente dalla scultura In attesa del maestro Antonio Nocera e con esso saranno insigniti, secondo quanto deciso dal Consiglio della Fondazione, otto personalità e un Comune italiano:
Roger Abravanel, editorialista e saggista
Giampaolo Cagnin, collezionista d’arte
Roberto Conforti, Generale dei Carabinieri
Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly
Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino in rappresentanza della sua città
Fulvio Pierangelini, chef simbolo della cucina mediterranea
Pier Luigi Pizzi, regista e scenografo teatrale
Fabio Roversi Monaco, giurista e accademico
Edoardo Winspeare, regista e attore cinematografico
Alle ore 23, il pubblico sarà invitato a seguire Vittorio Sgarbi e Camillo Langone nell’inaugurazione di tre mostre d’arte, ospitate nel Castello dell’Abate, che saranno aperte al pubblico fino al 31 agosto 2015:
Su tela e su tavola – arte nella terra della dieta mediterranea, a cura di Santino Carta, Camillo Langone e Vittorio Sgarbi. L’esposizione ha l’obiettivo di presentare al pubblico le opere di 46 artisti che hanno preso parte a un concorso d’arte ispirato ai princìpi di Expo 2015, creando una sinergia tra arte e cibo all’insegna di uno dei massimi patrimoni della nostra cultura culinaria, quella che il biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys denominò dieta mediterranea. Castellabate rappresenta la cornice ideale per la presentazione della mostra perché ancora oggi nelle cucine del Cilento si segue la tradizione della dieta mediterranea, con una vasta gamma di piatti preparati esclusivamente con prodotti locali. Durante la serata, una giuria selezionerà l’opera che meglio rappresenta lo spirito del concorso e consegnerà all’autore un premio di 5.000 euro. L’opera prescelta entrerà a far parte della collezione della Fondazione.
Mani e Papi, personale del pittore Giovanni Gasparro. L’enigmatico titolo della mostra altro non è che la sintesi dell’arte del giovane artista pugliese agli occhi del curatore della mostra, Camillo Langone. È l’artista stesso a spiegare il motivo per cui, in molte delle sue originalissime opere, appaiono le mani: “Nella mia pittura la moltiplicazione dei corpi e delle mani suggerisce la molteplicità della percezione, è un’animazione prima spirituale che fisica”. Mentre Langone riconosce una profonda, vissuta spiritualità nella dedizione con cui Gasparro fa delle figure papali il soggetto di numerosi suoi quadri. Nato a Bari nel 1983, Giovanni Gasparro vive e lavora ad Adelfia, in provincia di Bari. Nonostante la giovanissima età, ha partecipato a numerose esposizioni in vari paesi del mondo, è stato insignito di importanti riconoscimenti e ha realizzato, su commissione, prestigiose opere.
Sogni acrobatici, personale del pittore Raimondo Lorenzetti, a cura di Vittorio Sgarbi. Lorenzetti è un intagliatore veneto, nato nel 1948, timido e introverso, dedicatosi da autodidatta alla pittura che diventa per lui un veicolo per esprimere inquietudini e fantasie. Scoperto dall’artista Aligi Sassu, negli anni ottanta vive un momento di notorietà e ha la possibilità di farsi conoscere e apprezzare nell’ambito di numerose esposizioni in diverse città d’Italia. Dal 1984 si ritira a vita privata a causa di motivi familiari ma, dieci anni dopo, riprende in mano i pennelli e le sue grandi doti artistiche gli permettono di esporre nuovamente partecipando a mostre personali e collettive. Poco noto al grande pubblico, Lorenzetti è molto stimato dalla critica e il suo lavoro è stato oggetto di saggi scritti da numerosi personaggi di rilievo del mondo dell’arte.
La Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito è intitolata al Generale dei Carabinieri e alla sua consorte. Durante la sua carriera, il Generale Alferano si è distinto per l’impegno a tutela della legalità e dell’arte e ha svolto un ruolo determinante al comando del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. Sotto la sua guida e grazie alla sua attività investigativa, negli anni ’70, furono ritrovate opere d’arte di inestimabile valore che erano state illecitamente sottratte.
Obiettivo della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito è promuovere la cultura del rispetto per la natura e per l’arte in tutte le sue forme ed espressioni, offrire visibilità a giovani artisti, dare risalto a scoperte storiche e archeologiche, collaborare attivamente alla tutela di monumenti e risorse naturali a rischio di degrado o di scomparsa.