A Paestum torna il festival dedicato ad arte, cultura, ecologia e solidarietà

CAPACCIO. Anche quest’anno torna il consueto e atteso appuntamento con Festambiente, festival di ecologia, arte, cultura e solidarietà organizzato dal circolo Legambiente di Paestum-Capaccio che si svolgerà come sempre presso l’oasi dunale di Paestum il 17-18-19 Luglio.

Di Comunicato Stampa

CAPACCIO. Anche quest’anno torna il consueto e atteso appuntamento con Festambiente, festival di ecologia, arte, cultura e solidarietà organizzato dal circolo Legambiente di Paestum-Capaccio che si svolgerà come sempre presso l’oasi dunale di Paestum il 17-18-19 Luglio.


Il programma è fitto di attività: si inizia con l’apertura alle ore 10.00 con Artecologia, istallazioni di arte povera e land art nella freschissima e bellissima pineta dell’oasi dove svariati artisti saranno impegnati a creare opere d’arte nell’obiettivo di raccontare e migliorare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, attraverso l’uso di materiali naturali ed artificiali trovati direttamente sul posto. Le opere realizzate resteranno in pineta finché con il passar del tempo si consumeranno.

Si continuerà con una passeggiata di circa 3 km lungo la costa con lo scopo di portare all’attenzione dei bagnanti la campagna #notonz che Legambiente ed il comitato Rinascimare hanno intrapreso da 3 anni per impedire la realizzazione del Grande Progetto contro l’erosione costiera voluto dai precedenti enti provinciali e regionali ed accolto dalle amministrazioni dei comuni interessati (Capaccio, Eboli, Battipaglia e Pontecagnano). Purtroppo questi intendono artificializzare e dunque peggiorare lo stato delle nostre spiagge e del nostro mare spendendo un’ingente somma di denaro pubblico nell’illusione di recuperare il litorale. Nel convegno che seguirà dove saranno presenti gli attori principali di questa campagna, verrà chiesto il parere sull’utilità ed efficacia del Grande Progetto al Prof. Geologo Franco Ortolani, docente dell’Università Federico II, esperto nel campo della geologia tecnica ed ambientale coinvolto nel contrastare il progetto di difesa del litorale di Agropoli che sta creando tanti problemi alla spiaggia del Lido Azzurro.
Molto interessante sarà anche la tavola rotonda di sabato: “Non siamo tutti sulla stessa barca” dedicata all’ accoglienza dei migranti nel nostro territorio e a come sia possibile collaborare all’inclusione di chi è in cerca di nuovi approdi; e la tavola rotonda di domenica sulle buone pratiche nei territori, infatti nell’ambito del festival sarà conferito il Premio Paestumanità per le buone pratiche nella gestione del territorio ed il Premio Paestoscenità, invece, per le cattive pratiche.

Durante Festambiente, venerdì alle 22.00, sarà presentata Night Italia, una collana tematica periodica bilingue che prende origine dalla rivista newyorkese “Night”, fondata nel 1978 da Anton Perich, pittore, video artista e fotografo per “Interview” di Andy Warhol, e da un sodalizio ventennale tra Anton Perich e l’artista romano Marco Fioramanti. La rivista individua, attraverso l’eloquenza delle immagini, nuove dimensioni culturali del fare artistico, alternative alle realtà omologate del mercato artistico-culturale. E testimonia la ricerca di una linea culturale indipendente capace di puntare la lente su quelle esperienze che sfuggono allo sguardo della critica ufficiale.
Sabato 18 alle ore 11.00 è il momento dedicato ai bambini con lo spettacolo laboratorio “Chi va per questi mari questi pesci piglia” realizzato dalla burattinaia Flavia D’Aiello che grazie ai suoi fantastici personaggi racconterà leggende e curiosità collegate al mar Mediterraneo ed ai pesci che lo popolano.
Il pomeriggio sarà allietato da un green drink for green mind e alle 21.00 gli assaggi d’autore sotto le stelle e in riva al mare, ci consoleranno dalla calura della giornata.

Chi intende approcciarsi alla disciplina dello yoga o chi è già esperto può partecipare alla lezione di yoga sulla spiaggia tenuta dall’Associazione Devayoga di Salerno.
La serata di sabato sarà animata dalla musica della Compagnia Daltrocanto che attraverso strumenti di diverse aree geografiche e musicali – zampogna e ciaramella, chitarra battente e classica, bouzouki greco e irlandese, basso elettrico, tammorra e tamburello si intrecciano naturalmente con le voci e le danze del sud del mondo dando vita a uno spettacolo dalla trascinante energia sonora. Una conferma che l’affermazione dell’identità locale non impedisce il dialogo e lo scambio con altri mondi e culture ma, anzi, costituisce valore aggiunto nel superarne ogni barriera.

Condividi questo articolo
Exit mobile version