Centinaia di migliaia di euro di risparmio. È il dato che arriva da quei comuni che hanno lasciato la Yele per affidare a ditte private la gestione dei riufiuti. In qualche caso il risparmio stimato è di ben 600mila euro, un vero toccasana per le casse comunali. Una soluzione, quella della scissione del contratto con la Yele e la sottoscrizione con una ditta privata, che non gioverebbe solo agli enti ma anche agli operai, che vedrebbero arrivare lo stipendio puntuale a fine mese, e ai cittadini, che avrebbero un servizio migliore.
Tra i vari comuni che già hanno preso questa decisione c’è Castelnuovo Cilento, guidato da Eros Lamaida. “Il risparmio è consistente – spiega il primo cittadino – così facendo riusciamo a mantenere un ottimo servizio a basso prezzo per i contribuenti. Castelnuovo – afferma con orgoglio – ha la tariffa della Tarsu tra le più basse del Cilento”. Nel frattempo, ulteriori nubi temporalesche sembrano incombere sulla Yele: “All’indomani delle elezioni regionali – si legge in una nota del Pd di Vallo della Lucania – i vertici del consorzio hanno impedito il diritto di voto in assemblea ai soci del Co.Ri.Sa.4. Se ciò fosse vero, sarebbe di una gravità inaudita”.