Sono passate poche settimane dalla scomparsa dell’Ingegnere Paolo Moccia, già Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Salerno, aveva 66 anni e il 15 Settembre dello scorso anno presso il Comando Provinciale si era tenuta in forma riservata, per sua volontà, la cerimonia per il passaggio delle di consegne tra Moccia ed il suo successore, l’ingegnere Emanuele Franculli, che non fece mancare parole di lode e profondo ringraziamento in un clima di profonda emozione non si sono contati gli abbracci e le lacrime tra chi, come me, ha avuto l’onore di conoscerlo e di apprezzarlo nei sei anni di guida quale vertice provinciale del soccorso tecnico in una delle provincie più estese d’Italia, quella di Salerno. Sempre consapevole delle grandi responsabilità ricoperte, sempre cordiale, disponibile ed estremamente determinato, lo si vedeva con disinvoltura disarmante passare dalla Centrale Operativa alla Sala Riunioni Operative, dalla Sala Convegni all’Autoparco Mezzi e negli Uffici Amministrativi.
Il “Comandante” dei Caschi Rossi ha ricevuto innumerevoli encomi istituzionali per la gestione delle emergenze per la frana di Atrani e l’esondazione del Sele nel 2010 ed in precedenza è stato impegnato nell’alluvione di Sarno nel 1998 e nel terremoto dell’Irpinia del 1980 per non parlare del quotidiano che poi rappresenta la vera sfida del Corpo, un Corpo Vigili del Fuoco che a Salerno sotto la sua guida ha sofferto come ancora soffre di esiguità di mezzi e personale dovuti al blocco delle assunzioni di permanenti e dei richiami per i discontinui, grazie alla sua gestione il Corpo ha sempre dovunque e comunque dato prova di enorme efficienza.
Era un mio dovere morale condividere con i nostri lettori il profilo di una splendida persona che resterà nei nostri cuori e inconsapevolmente anche nei cuori di tutti coloro che a vario titolo hanno usufruito dell’aiuto dei Vigili del Fuoco affinché ricordino che dietro una grande organizzazione ci sono grandi uomini.