Truffe allo stato coi soldi dei migranti, scatta l’inchiesta

Di Ernesto Rocco

Soldi destinati ai migranti, incassati invece dai responsabili delle strutture che dovevano ospitarli. Queste le accuse emerse nel corso di un’inchiesta della Procura di Napoli e svelata in seguito agli arresti di due persone nel napoletano. Nell’inchiesta, stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, è coinvolto anche un responsabile della Caritas di un comune del Vallo di Diano con l’accusa di peculato, per essersi appropriato dei «pocket money», i buoni acquisto giornalieri da 2,50 euro che lo Stato concede ai richiedenti asilo.

Il denaro destinato ai profughi sarebbe stato utilizzato dagli accusati per comprare «un immobile a Milano (152.000 euro), una società di schede per ricariche telefoniche (733 mila euro), la gestione di un bar a Pozzuoli (15 mila euro), un immobile a Pozzuoli (100 mila euro), oltre a 130 mila euro in contanti e 345 mila euro bonificati grazie all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, ma anche 37 biglietti per la partita Napoli-Chelsea di Champions League nel 2012 (5.720 euro) e migliaia di euro per forniture di frutti di mare».

Oltre alla Caritas le verifiche riguardano anche i rapporti con due funzionari della Protezione Civile e altri dipendenti della Regione che hanno gestito le pratiche per la convenzione e per la concessione delle autorizzazioni.

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