AGROPOLI. Questa sera Vincenzo De Luca farà tappa in città per un comizio in vista delle prossime elezioni regionali. L’appuntamento ha un significato importante poiché l’ex sindaco di Salerno torna, dopo la campagna elettorale per le primarie, in una delle sue roccaforti, ma soprattutto perché avrà l’occasione di confrontarsi nuovamente con Franco Alfieri, a circa un mese dall’incontro tra i due che sancì l’esclusione del primo cittadino cilentano dalle liste del Partito Democratico. Nonostante questo, però, il sindaco agropolese ha continuato a sostenere pubblicamente il candidato governatore del Pd, manifestandogli pieno appoggio.
Sindaco, lei aveva già iniziato la sua campagna elettorale certo della candidatura, poi c’è stato questo brusco stop. Cosa è cambiato nel rapporto tra lei e De Luca? Tra noi c’è un ottimo rapporto, non è cambiato assolutamente nulla, anzi posso dire oggi di esser ancora più determinato nel sostenerlo perché abbiamo come obiettivo comune quello di ridare speranza alla regione Campania. Le aspirazioni personali vengono dopo.
Il rapporto tra voi due sembrava essersi fortificato soprattutto dopo il successo alle primarie in cui il voto del Cilento ha avuto un ruolo determinante, si aspettava che le chiedesse di fare un passo indietro? Noi abbiamo sempre creduto nelle capacità di De Luca. Questo territorio gli ha dato percentuali determinanti. Nonostante questo non mi ritengo certo deluso dalla sua richiesta.
Però sarà rimasto dispiaciuto dall’esclusione? Non ho mai avuto ansia né di avere candidature, né di ottenere delle cariche. Ci tenevo a candidarmi perché ritenevo fosse giunto il momento giusto. C’era un consenso molto ampio e una forte volontà di concorrere per far vincere Vincenzo De Luca.
Perché allora ha accettato a mani basse di fare un passo indietro? Perché ho capito che potevo essere un elemento di disturbo e di turbativa della serenità nell’ambito della composizione delle liste. Poi è ovvio che se la richiesta arriva dal mio leader non potevo che accettare, diverso sarebbe stato se lo avesse preteso qualcuno andando anche fuori dalle regole.
Non ha pensato di sostenere De Luca candidandosi in un’altra lista? Le proposte non sono mancate, ma io sono un dirigente del Partito Democratico, sarebbe stato inopportuno.
De Luca in cambio del ritiro della sua candidatura le ha promesso dei ruoli in caso di vittoria delle elezioni? L’obiettivo ora è solo quello di vincere le elezioni. Dopo questo passo io sarà a disposizione di De Luca. In ogni caso resto il sindaco di Agropoli.
De Luca chiedendogli di fare un passo indietro ha assecondato le richieste di qualche suo «nemico» politico? Qualcuno da mesi ha lavorato in tal senso, purtroppo a volte si tiene conto delle logiche del partito, dimenticando che si fanno danni al consenso. La mia esclusione dalle liste ha creato una voragine sia nei voti che nella spinta ad andare a votare. Però io sono impegnato ad evitare che ciò avvenga. In giro c’è tanta rabbia ma voglio recuperare.
Al centro della campagna elettorale c’è la questione delle liste pulite, non le sembra di essere stato l’unico a pagare? Certo, questo dimostra che io ero un bersaglio da eliminare dalla competizione elettorale.
Agropoli come accoglierà De Luca dopo la sua esclusione dalle liste? Credo bene. In città e nell’intero comprensorio c’è delusione per la mancata candidatura, ma De Luca rappresenta per tutti una speranza per risollevare un territorio mortificato dall’amministrazione Caldoro.