Casigliano , la “Madonna del Rosario” una tradizione che non teme lo scorrere del tempo

SESSA CILENTO. Sul crinale della collina si allinea un pugno di case: Via Vittoria è il nodo principale di Casigliano, la più piccola delle frazioni del comune cilentano. Pochi gli abitanti rimasti, appena qualche decina ma in passato il casale era noto proprio per essere tra i meno popolati del Cilento Antico. Il paese, nonostante le minute dimensioni vanta una storia secolare. Risalgono alla seconda metà dell’anno 1000 le sue prime notizie e nel corso dei secoli ha maturato una consistente notorietà, scaturita soprattutto dalla bravura dei suoi “maestri liutai”, costruttori di strumenti musicali a corde. Questa attività è rimasta in vita fino ai primi decenni del XX secolo e con i flussi migratori ha raggiunto anche le coste oltre oceano.

Di Giuseppe Conte

SESSA CILENTO. Sul crinale della collina si allinea un pugno di case: Via Vittoria è il nodo principale di Casigliano, la più piccola delle frazioni del comune cilentano. Pochi gli abitanti rimasti, appena qualche decina ma in passato il casale era noto proprio per essere tra i meno popolati del Cilento Antico. Il paese, nonostante le minute dimensioni vanta una storia secolare. Risalgono alla seconda metà dell’anno 1000 le sue prime notizie e nel corso dei secoli ha maturato una consistente notorietà, scaturita soprattutto dalla bravura dei suoi “maestri liutai”, costruttori di strumenti musicali a corde. Questa attività è rimasta in vita fino ai primi decenni del XX secolo e con i flussi migratori ha raggiunto anche le coste oltre oceano.

Casigliano sorge a pochi passi da Mercato Cilento; arrivati in paese, in posizione marginale, si scorge la piccola parrocchiale dedicata a San Pietro e Paolo: la festività patronale, che si celebra in Giugno, insieme alla ricorrenza della Madonna del Rosario, sono fra le ultime tradizioni rimaste vive in paese. Un tempo, la Madonna del Rosario, veniva portata in processione il 6 Maggio, mentre oggi la festività è posticipata alla seconda domenica del mese probabilmente per permettere una maggiore partecipazione, soprattutto da parte di coloro che non risiedono più in paese. Tale occasione s’innesta su un’antica tradizione che lega la Madonna del Rosario al “miracolo della pioggia”. Secondo le memorie popolari, in un’annata di siccità, la comunità si affidò alla Madonna omaggiandola con una processione. Giunti nel luogo oggi ricordato con una croce, la pioggia fece la sua comparsa, compensando le preoccupazioni della popolazione. Da allora ogni anno si ricorda l’evento con il caratteristico corteo processionale in stile cilentano.

Rituale significativo è la “Vestizione della Madonna” che, puntualmente, si ripete ogni 1 Maggio, in attesa della festività prevista la seconda domenica del mese.

Si ringrazia per le foto l’Associazione Culturale Cilento On The Road.

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