SAN SEBASTIANO AL VESUVIO. Aprire un contenzioso con il comune che si amministra è passato alla storia come “L’escamotage Alfieri”. Un metodo per far decadere il sindaco, permettendogli di candidarsi alla Regione, senza però far sciogliere il consiglio comunale. Il metodo è stato preso da esempio anche in altri comuni, ad esempio a San Sebastiano al Vesuvio (NA). Peccato, però, che il vicepresidente del Pd Guerini abbia storto il naso dinanzi a questo espediente e così è arrivato l’escamotage nr. 2, orchestrato sempre dal primo cittadino di Agropoli: far dimettere il consiglio comunale (anzicché il sindaco che dovrebbe lasciare l’incarico ventI giorni prima della presentazione delle liste per potersi candidare) provocandone lo scioglimento. Se però anche il secondo stratagemma ad Agropoli non è andato a buon fine, complici i procedimenti giudiziari in cui Alfieri è coinvolto, che gli avrebbero comunque impedito la candidatura in base al codice etico del Pd, ha funzionato invece a San Sebastiano dove ieri nove consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni permettendo al sindaco Pino Capasso di avere via libera per la candidature alle regionali.
Piccola curiosità: oltre al “no” di Guerini, a sventare la decadenza (Escamotage nr. 1) del sindaco del napoletano era stato un consigliere comunale di opposizione, Gennaro Manzo, che dopo che il primo cittadino si era fatto multare volontariamente, aveva pagato la sanzione facendo venir meno la lite.