AGROPOLI – Consiglio comunale infuocato: Alfieri ritira la multa e resta sindaco. Accuse di Abate, solidarietà di Capo.
«Sono felice di restare sindaco, per me è un immenso piacere: ho avuto un consenso plebiscitario con il 90% di preferenze ed amo essere il sindaco di Agropoli». Così il primo cittadino Franco Alfieri ha messo la parola fine sulla sua possibile candidatura alla Regione Campania. Dopo il passo indietro voluto da Vincenzo De Luca, ieri, durante il consiglio comunale che avrebbe dovuto segnare la conclusione dell’iter per la dichiarazione di incompatibilità. il primo cittadino ha annunciato a cittadini e consiglieri che continuerà il suo mandato di sindaco, mantenendo al contempo il suo ruolo all’interno del Partito Democratico e confermando il sostegno all’ex sindaco di Salerno. «Non ho fatto mai mistero della mia grande tristezza di dover lasciare l’incarico – ha detto Alfieri durante la pubblica Assise – pur sapendo che molti problemi potevano essere risolti esclusivamente in Regione Campania». «Il mio biglietto da visita in tutto il territorio provinciale è stato proprio la città di Agropoli – ha aggiunto – con la sua trasformazione e l’evidente percorso virtuoso messo in atto».
Poi, rivolgendosi ai presenti, si è detto sereno per aver «fatto una battaglia di grande valore e coraggio» dalla quale ritiene di essere uscita a testa alta. Infine Alfieri ha ammesso di aver avuto la possibilità di candidarsi in altre liste al consiglio regionale, scelta esclusa «Perché – ha detto – non sono portato ai trasformismi, la mia storia è improntata alla coerenza, all’onestà, alla lealtà». Il consiglio comunale di ieri mattina, però, non è risultato un monologo del primo cittadino. Durante la pubblica assise si sono registrati anche toni duri e scontri tra maggioranza ed opposizione. Ad alzare i toni è stato il consigliere di minoranza Agostino Abate che ha evidenziato «l’incongruità degli atti dell’ultimo mese con le dichiarazioni pubbliche rese dal primo cittadino». In particolare, nonostante le ultime uscite di Alfieri, questo non si sarebbe dimesso in tempo utile dall’incarico di sindaco per potersi candidare alla Regione (il documento di dimissioni è datato 26 aprile). Inoltre la conclusione dell’iter di incompatibilità, rinunciando al contenzioso aperto con l’ente per una lite pendente, sarebbe avvenuto con un atto non portato alla conoscenza dell’assise.
Da Alfieri nessuna replica, soltanto la conferma «che tutto è avvenuto secondo le regole». Il primo cittadino, intanto, ha incassato solidarietà unanime tra le forze politiche agropolesi per l’esclusione dalla lista del Pd. «Mi dispiace per il sindaco», ha detto il dirigente di Fratelli d’Italia, Mario Capo. «Aspetti di essere condannato – ha poi aggiunto ironicamente – così la prossima volta potrà concorrere, mentre per De Luca, se dovesse arrivare la condanna definitiva, si prospettano importanti incarichi nazionali».