CASTELCIVITA. Recupero delle tradizioni locali: la patata di montagna o di fossa.
Enti locali, associazioni e CRA ORT di Pontecagnano creano una sinergia per valorizzare e promuovere la tradizione e la cultura delle vecchie pratiche agronome e presentano la regina della tavola: la patata di montagna.
Giovedi 16 aprile alle ore 10:00 l’appuntamento è nei pressi della torre angioina di Castelcivita. “Insieme ci recheremo in montagna, il località Laogemini, a circa 1020 mt di altezza, per scavare o cavare le patate che da più di 5 mesi si conservano come tesori nelle fosse in montagna. – dice Rosa Pepe del CRA ORT di Pontecagnano-Le fosse sono profonde più di 120 cm e larghe 100 cm. Tutte le sue pareti vengono rivestite con le felci, al suo interno poi vengono sistemati i tuberi. La fossa viene riempita per i 2/3 della sua altezza. Lo spazio rimanente viene riempito di felci, pressate, gli ultimi 15 centimetri vengono coperti con la terra. Questo è necessario al fine di preservarne la freschezza, agevolare lo sgrondo delle acque piovane nella fossa e per evitare che i cinghiali ne sentono l’odore e vadano a scavarle per mangiarle prima del loro tempo. Il 16 aprile 2015, dopo un lungo riposo al fresco, finalmente le nostre patate, rinascono per riveder la luce. Al fine di verificare con mano o meglio con i sensi e soprattutto palato, dopo saremo ospiti presso l’agriturismo Tenuta Chiumento in via Suvero , 2 Castelcivita, SA per degustarle e toccare con mano quanto detto”.
“Una lodevole iniziativa che ha come obiettivo l’incremento della economia locale- dichiara Assunta Falco presidente Associazione La Pagoda- Evitare lo spopolamento della montagna e dei paesi degli alburni, assicurare la presenza dell’uomo nelle zone di montagna in modo da salvaguardare il territorio e recuperare una vecchia coltura, con la sua storia , le sue pratiche agronomiche, al fine di preservarne la qualità e il suo valore nutrizionale.”
Da oltre 10 anni La Pagoda lavora per la valorizzazione degli ecotipi locali, per portare avanti e nel tempo questa tradizione, farla comprendere e valorizzare, in collaborazione con gli agricoltori, Enti ed Istituzioni locali.
Al fine di una maggiore valorizzazione ed identità della popolazione e la cultura della patate, già da diversi anni, è stato avviato un programma di recupero attraverso il confronto varietale della stessa con le principali varietà commerciali coltivate in zona, come la Desirèe, Spunta, Monalisa, Kennebec. Dopo due anni di osservazioni le varietà che meglio si adattano a questo habitat castelcivitese sono state la Kennebec, Desirèe e Biancone.
Il lavoro è stato condotto in collaborazione con l’associazione La Pagoda, il dr A. Adinolfi e dal prof L. Frusciante.
Grazie alla collaborazione con il CRA-ORT di Pontecagnano, nella persona della dottoressa Rosa Pepe, i lavori di caratterizzazione per l’elaborazione del disciplinare di produzione o meglio definito linee guida di coltivazione della patata di Montagna di Castelcivita ha preso vita.
Contestualmente presso il CRA-ORT sono in osservazione 9 varietà di patate, grazie anche alla disponibilità del dr. Pentangelo e alcuni campioni di Biancona sono in osservazione presso il CRA-Cin di Bologna, grazie al dr Parisi.
“Il comprensorio del comune di Castelcivita grazie alle condizioni climatiche, ai pianori presenti sugli Alburni, ad una altitudine di circa 1020 mt slm è possibile coltivare patate di alta qualità. Per difendere queste tipicità i soci dell’associazione la Pagoda, si stanno dotando di linee di coltivazione della patata di montagna, affinché le stesse vengano adottate da tutti i suoi soci e da coloro che vogliono fregiarsi del logo della Pagoda”- afferma Rosa Pepe
Parteciperanno all’evento i soci dell’associazione la Pagoda , il sindaco di Castelcivita Antonio Forziati, Rosa Pepe del CRA-Cento di Ricerca per l’Orticoltura di Pontecagnano,SA, la preside Maria Rosaria Cascio dell’Istituto Alberghiero di Contursi Terme e il Presidente del Comitato Promotore per l’istituzione dei DISTRETTI Rurali, Agroalimentari di Qualità e di Filiera per le Aree Interne e Protette della Provincia di Salerno,(a cui ha aderito anche l’associazione la Pagoda) Arch. Anna Pina Arcaro, che dichiara “ dopo una lunga animazione condotta sui territori, si sta procedendo ad una catalogazione delle antiche tecniche agronomiche ed alimentari, in modo da prevederne un loro recupero nell’ambito della programmazione dei futuri Piani di Distretti, finalizzata a caratterizzare la ruralità delle rispettive Aree ”.
Tutta la cittadinanza, i cultori , amanti e studiosi delle vecchie varietà di patate e delle vecchie tradizioni sono inviati a partecipare.