Cantine Barone – Il vino che attenua ogni male!

Di Redazione Infocilento
Rutino – In uno dei distretti Cilentani più antichi del nostro territorio ( circa 1053 D.C.) si erge probabilmente, quasi per antonomasia, una delle cantine vitivinicole più antiche che nel panorama moderno prende il nome di Cantine Barone. Infatti la cantina moderna, fondata nel 2004, si erge quasi come un restauro su una cantina sociale del 1946, frutto della collaborazione di Francesco Barone, Perella e Giuseppe di Fiore.

La cantina oggi si vanta di circa dodici ettari di terreno impiantato su di una altitudine di circa 400 metri sul livello del mare e con una produzione di circa novantamila bottiglie l’anno. L’azienda si presenta davvero accogliente e spaziosa, con macchinari di ultima generazione e una saletta dove si organizzano diversi eventi con degustazioni guidate. La chicca è rappresentata dalla cantina di affinamento interrata e costruita proprio dove precedentemente esistevano le vecchie cisterne di cemento che servivano alla cooperativa per conservare il vino. Se nel passato le cisterne di cemento mantenevano il vino ad un tasso di umidità naturale, oggi quelle stesse cisterne cullano le bottiglie di vino mantenendole ad un stato di conservazione ideale: addirittura il Di Fiore, durante la visita in azienda, ci teneva a sottolineare che le bottiglie abbandonano questo posto solo nel momento in cui vengono mandate direttamente al cliente, eliminando il passaggio intermedio dei magazzini di stoccaggio dove in diverse occasioni si possono creare ambienti pochi favorevoli al mantenimento del vino. La filosofia della cantina e dell’affinamento si basa su diversi concetti che tendono a migliore sempre più la qualità e la tipicità del vino; uno tra tanti è quello dell’abbandono della barrique (botti medie con una capacitò di circa 225 litri) per un ritorno alle botti grandi, con capacità di circa mille litri. Tutto ciò per cercare un maggiore equilibrio negli elementi di affinamento permettendo al vino di riposare in tempi maggiori e di poter esprimere al meglio tutte le sue sfumature. Altri esperimenti molti interessanti sono quelli relativi al biologico, con un risultato davvero interessante: “una mattina” il nome del fiano biologico che proviene da una particolare zona vitivinicola, un vitigno che potremmo quasi definirlo un cru. Inaspettatamente il vino si presente con una decisa freschezza e un’eccellente sapidità, mista a sensazioni di pietra focaia allontanando enormemente il rischio di sentori “solfurei” tipici degli esperimenti BIO. Ovviamente la produzione vitivinicola si estende anche ad altri prodotti, precisamente dieci dove è possibile trovare sia i classici del Cilento Fiano e Aglianico) che piccole prelibatezze nate dalla saggia arte dell’uvaggio misto ( Moscato e Malvasia). In conclusione una cantina dagli aspetti moderni che protegge la storia vitivinicola intessendo le proprie esperienze, vigna o cantina che siano, nel reticolo vitivinicolo che compone un singolo bicchiere, centinaia di bottiglie, migliaia di sostanze, infiniti ricordi….

Condividi questo articolo
Exit mobile version