L’U.S Calpazio quest’anno festeggia i suoi 60 anni, la società calcistica, dal nome del monte Calpazio su cui sorge la cittadina, nasce l’8 novembre del 1963 con uno statuto letto ed approvato nel medesimo giorno da 15 soci fondatori: Padre Geremia Mandarà, Felice Bruno, Antonio Marino, Vincenzo Guazzo,Carmelo Gregorio, Attilio Taddeo, Mario Arenella, Carmelo Desiderio, Enrico Taddeo, Salvatore Rubini, Giuseppe Di Flora, Raffaele Polito, Mariano Bello, Giovanni Guazzo e Giuseppe Sabia.
La storia
I colori attuali della squadra sono il granata ed il bianco, in onore alla Beata Vergine del Granato. La società si affiliò alla F.I.G.C e dall’anno di fondazione partecipa ai campionati dilettantistici, militando fra la Seconda categoria e l’Eccellenza.
Il grande merito della U.S Calpazio è quello di aver conservato il numero di matricola federale 8720 senza mai cambiare la propria denominazione, non è stata mai esclusa da alcun campionato e non si è mai fusa con altre società.
Una storia calcistica profondamente legata al territorio e alle sue origini, sorta dalla passione per lo sport il quale favorisce momenti di aggregazione per giovani ed adulti.
I primi allenamenti e partite della Calpazio si svolgevano sul campo sportivo dei frati Francescani, adiacente al convento di Sant’Antonio di Capaccio Capoluogo, solo nel 1971 fu inaugurato il campo in terra battuta intitolato al tenente Michele Vaudano, concittadino che prese parte al primo conflitto mondiale.
L’impianto sportivo
All’impianto sportivo “Vaudano” è stata data nuova vita dopo 50 anni, attraverso un’opera di ristrutturazione e messa in sicurezza nel novembre del 2021, infatti, finalmente la squadra è tornata a giocare in casa con un campo all’avanguardia, moderno, illuminato, dotato di spogliatoi, tettoia, tribune e posti a sedere per ospitare i tifosi.
Il percorso dell’U.S Calpazio continua mantenendo alto l’entusiasmo dei sostenitori, ad oggi la squadra, capeggiata dall’allenatore Ciro De Cesare ed il presidente Gaetano Miglino, gareggia in promozione ed ha guadagnato diverse vittorie.
La lezione dell’ex presidente Domenico Tambasco, detto Mimì, è il vademecum da seguire: ”Il campionato si vince facendo rotolare il pallone in rete ma soprattutto creando la famiglia nello spogliatoio”.
La città di Capaccio Paestum può considerarsi orgogliosa di custodire una valida tradizione calcistica, il paese riconosce i benefici dell’attività sportiva e nel caso specifico la tenacia della squadra.
In occasione delle partite della domenica l’appuntamento al campo diventa irrinunciabile e alla Calpazio non può mancare il calore dei tifosi e degli appassionati che da ben 60 anni sono al suo fianco.
Ludovica Monzo