Capaccio Paestum, un viaggio tra l’antica Poseidonia e Caput Aquae

La Storia di Capaccio

Capaccio e Paestum sono due località la cui storia è strettamente collegata. Il nome del luogo, originariamente Calpatium o “caput aquis” (l’attuale Capaccio Vecchia, sita nei pressi del santuario della Madonna del Granato), prende origine dal latino Caput Aquae (origine dell’acqua). L’attuale Capaccio viene menzionata per la prima volta in un documento del 1051. Poco distante, sul versante settentrionale del Monte Calpazio sono ubicati i resti di Capaccio Vecchio, abitato raso al suolo dalle truppe di Federico II in quanto feudo dei Sanseverino, una delle famiglie che partecipò alla Congiura dei Baroni. Fu feudo dei Berengario, dei Sanseverino, dei d’Avalos d’Aragona, dei Grimaldi e dei Doria. Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell’omonimo circondario appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie. Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia è stato capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna.

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Capaccio, i resti dell’antico castello

Nel territorio di Capaccio Paestum è ubicata l’area archeologica di Paestum, la città romana sorta sulla colonia greca di Poseidonia. La zona archeologica di Paestum è uno dei principali parchi archeologici del mondo, dotato di un museo, ed è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. In esso si possono ammirare tre templi greci fra i meglio conservati del mondo.

Un panorama dell’area archeologica di Paestum
Cosa Visitare a Capaccio

Se volete visitare Capaccio Paestum avrete solo l’imbarazzo della scelta. Suggestiva l’area archeologica, una delle meglio conservate d’Italia, con l’adiacente museo. La via sacra con gli adiacenti quartieri, l’anfiteatro, il foro, i maestosi templi e tanto altro vi accoglieranno per una visita che vi sorprenderà per la bellezza dei luoghi e delle testimonianze del passato. Importanti anche i reperti custoditi al museo tra cui la tomba del tuffatore, l’unica di età classica e della Magna Grecia, con una raffigurazione simbolica interpretata come la transizione dalla vita al regno dei morti. A nord della città antica, nei pressi della riva sinistra del Sele, è possibile vedere anche i resti del santuario dedicato alla Dea Hera. Nelle vicinanze il Museo Narrante di Hera Argiva. Non si tratta di un museo tradizionale, non raccoglie cimeli, bensì filmati, ricostruzioni tridimensionali, video installazioni, effetti sonori, pannelli illustrativi che mostrano al visitatore la storia del luogo. Ci sono la storia dello sbarco dei Greci e della costruzione della città, e quella degli scavi.

Capaccio Paestum è anche importante località balneare e sotto il profilo storico conserva numerose chiese (la basilica, la Madonna del Granato e il Getsemani su tutte), le rovine del castello, torri costiere e un bunker della seconda guerra mondiale.