2.000 chilometri, dalla cittadina Austriaca di Sulz a quella calabrese di Marcedusa, a bordo di una carrozza trainata da due cavalli. Questo il tour daltri tempi che stanno effettuando Ottavio Calzone e Andrea Ferraro, due intraprendenti amici che ai sogni ci credono ancora. E li realizzano anche. Il loro sogno è partito dall Austria esattamente il 14 Giugno, e dopo settimane di trotto paziente è approdato anche ad Agropoli, il 24 Luglio, per una sosta di qualche giorno. Qui i due viaggiatori sono stati ospiti del Lancellotti Ranch, club di cavalli di Giampiero Lancellotti. Erano anni che nutrivo questo desiderio ci dice Ottavio. Inizialmente avrei voluto girare tutta lEuropa, ma poi considerando le difficoltà, mi sono accontentato dei 2000 Km che sto percorrendo. Poi ho la grande fortuna di essere accompagnato da un grande amico come Andrea. Certo non è un gioco da ragazzi attraversare lItalia intera con una semplice carrozza, e per di più in piena estate. In effetti è un viaggio gremito di difficoltà spiegano i due, solo persone forti e coraggiose, amanti dellavventura, potrebbero sostenerlo. Ma la suggestione e la poesia di unesperienza del genere scavalcano senza difficoltà tutti gli ostacoli. E una sorta di ritorno al passato dicono ancora, dove la vista panoramica dal calesse richiama il vecchio west e la romantica vita selvaggia è cadenzata dal lento ritmo degli zoccoli. La carrozza viaggia a un ritmo di 5 chilometri allora e si ferma per una sosta ogni 40. Ma il riposo non è solo per Ottavio e Andrea: anche i cavalli vanno accuditi, nutriti e abbeverati con accortezza. Il viaggio è stato finanziato in gran parte dai privati. Ovunque siamo passati abbiamo trovato unaccoglienza impeccabile ringrazia Ottavio. E soprattutto ad Agropoli il Lancellotti Ranch ci ha accolto calorosamente sostenendo la nostra iniziativa. Liecthenstein, il Ticino, gli Appennini, La Spezia, Livorno, Roma, Napoli, Pompei: il viaggio record ha toccato già tantissimi splendidi luoghi. E dopo Agropoli proseguirà per Ascea e Policastro, fino a Lamezia e quindi a Marcedusa. La sera la coppia di viandanti conclude la giornata attorno a un piccolo falò: musica di strumenti medievali, una bottiglia di vino rosso, pane e salame. Chi li incontra lungo il cammino li guarda incuriositi, con i loro cappelli western e la loro carrozza del passato. E intanto le loro ruote vanno, lente, timide, incuranti della frenesia convulsa dei paesi che attraversano. Serene e discrete, sembrano dirci che in questo mondo frettoloso e irrequieto, sempre insoddisfatto e diretto verso chissà quale meta, cè ancora chi ha voglia di sentire il profumo di un esistenza semplice. Giovanni Landi