La festività della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, si celebra il 16 Luglio e fu istituita nel 1251 per commemorare l’apparizione della Vergine a San Simone Stock. È una delle figure mariane più venerate e numerosi sono gli altari che si innalzano alla sua memoria anche nel Cilento. Di seguito la ricorrenza in alcuni centri della zona.
Agnone (Montecorice). Risale al 600 la devozione verso la Vergine del Carmelo nella frazione marina di Montecorice, anni in cui si hanno le prime notizie della chiesa situata nel cuore dell’abitato. Insieme alla festività di San Giuseppe che si celebra nel mese di Marzo, rappresenta la principale ricorrenza di questa piccola comunità cilentana.
Cardile (Gioi). La cappella dedicata alla Madonna del Carmine si trova appena fuori dall’abitato e in origine era consacrata alle Anime del Purgatorio. Nel 700, l’intitolazione muta nella denominazione attuale, in seguito al trasferimento dell’Altare originario nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista. Posta in una suggestiva posizione, permette alla sguardo di spaziare sulla sottostante vallata dell’Alento e sulle vette del Monte Gelbison e del Monte della Stella. Negli ultimi anni è stata ristrutturata e si può ammirare in tutta la sua bellezza sulla strada che collega il paese al capoluogo.
Catona (Ascea). Situata nell’entroterra, è una delle frazioni collinari di Ascea. Sulla cima del Monte Carmelo, sorge il santuario dedicato alla Madonna. Il 7 Luglio, che segna l’inizio della Novena, la statua della Madonna viene portata in processione dalla Chiesa Parrocchiale al santuario, dove rimarrà fino al giorno della ricorrenza. Durante questo periodo al Santuario si recita il S. Rosario, la Novena e viene celebrata la S. Messa. Il 16 Luglio, invece, la processione compie il percorso inverso: discende dal Santuario e dopo aver attraversato le principali vie del paese, rientra nella Chiesa Madre.
Madonna del Carmine (Agropoli). La piccola chiesetta dedicata al culto della B.V. del Carmine, restaurata di recente, è ubicata nella frazione omonima nella zona sud di Agropoli. Circa l’origine del culto si tramanda che sin dal 1700 i Baroni de Conciliis di Torchiara proprietari di un vasto latifondo in località “Dei Piani”, avessero presso il giardino della loro casa di campagna una piccola cappella in cui si celebrava la messa domenicale, nella cui nicchia collocarono una statua della Vergine del Monte Carmelo. Pian piano il piccolo edificio sacro divenne insufficiente a contenere un numero sempre più alto di devoti, coloni e contadini soprattutto che per la lontananza dalle loro case approfittavano di tale chiesetta per poter assistere alle sacre funzioni. La decisione di trasferire la statua da Agropoli a Torchiara, dove si sarebbe edificata una chiesa più grande, scatenò un forte malcontento presso la popolazione locale che fino all’ultimo si oppose a tale provvedimento. In occasione del trasferimento, giunta la processione sul luogo dove oggi sorge la chiesa, la Statua della Vergine divenne talmente pesante che fu impossibile proseguire il cammino. Vani furono i ripetuti tentativi di ripartire e il tutto fu interpretato quale volontà della Madonna di rimanere in terra di Agropoli, diventando con il tempo la protettrice delle campagne e delle messi.
Matonti (Laureana Cilento). A Matonti, oltre alla Chiesa Parrocchiale dedicata a San Biagio, si trova la cappella intitolata alla Madonna del Carmine. Nel giorno della ricorrenza, qui si celebra la Santa Messa e si svolge la solenne processione per le vie del paese.
Mercato Cilento (Perdifumo). Ha una lunga storia la festività della Madonna del Carmine in quello che è stato un importante centro per il Cilento Antico. Nel corso dei secoli numerosi fedeli si sono recati ad omaggiare qui la Madonna portando con se doni e offrendo le proprie preghiere alla Vergine. Una magna devozione che in parte ancora oggi caratterizza la ricorrenza della Madonna del Carmine.
Pioppi (Pollica). Al centro del paese sorge la Chiesa che custodisce l’immagine della Madonna del Carmine e un quadro, dal quale nacque l’intitolazione dell’edificio alla Vergine del Carmelo, ritenendo lo stesso miracoloso. È probabile che la nuova denominazione scaturì dalla presenza nel territorio dell’ordine monacale che portava il suo nome. In concomitanza alla festa, si sviluppò anche una fiera a cui partecipavano i numerosi devoti che qui si recavano in occasione della ricorrenza. La Chiesa di Pioppi, nei primi anni del 900 venne elevata a parrocchia autonoma e fu arricchita con decorazioni, l’altare e l’immagine della Madonna.